Umana fa rima con strana!

 

Salve,
sono la cagnolina che vive adesso con la vostra Charlotte e ci tenevo a presentarmi ufficialmente.
Sono nella mia nuova casa da una settimana e sto iniziando a trarre le mie conclusioni. Vorrei parlarvene, così… perché mi hanno detto che condividere i pensieri è una bella cosa e per capire un attimo se ci sono umani più “normali” di quelli che sono toccati a me.
Qui ce ne sono 4, due piccoli e due grandi, più un sacco di gente che entra ed esce di continuo dalla porta. Porta da cui sto lontana dei metri, perché fuori fa un freddo allucinante e, insomma, fuori stateci pure voi, ecco.
Amici, zii, nonni, cugini… e nonostante il casino io dormo, non mi stresso proprio per niente quando mi vengono a conoscere e fanno versetti di ogni genere:
«Ohmiodiooooo, ma è morbidissima!»
Certo che lo sono, sono una cucciola.
«È da morsi!»
La mia umana dice spesso “niente morsi” quindi non credo sia una buona idea neppure per voi.
«Te la rubo!»
Qui starei molto bene, quindi giù le zampe.
«Ti piace, eh…»
Chiunque tu sia, potrei assumerti come grattatore di orecchie a tempo indeterminato.
Ma tornando agli umani… i due piccoli sono uno spasso.
La più grande si chiama come un fiore e ha dei piedi morbidissimi, adoro mordicchiarli, anche se mi rimproverano e mi cacciano in bocca un giocattolo “adatto” a me.
L’umano piccolo ha delle scarpe e dei calzini puzzolentissimi che mi mandano in visibilio. Lui ha tante, ma tante palline da tennis e quando me le tira mi scordo per un attimo che non c’è niente per me di più “adatto” del rosicchiare ciabatte e legnetti.
Un’altra cosa che mi fa arrabbiare, ma parecchio, è che c’è un bel camino sempre acceso ed è così caldo e meraviglioso che non posso stargli lontana.
Mi sono bruciata il musetto, ma chi se ne frega, io voglio starci appiccicata e la mia umana mi rimprovera, ancora.
C’è da dire che il secondo giorno che ero in questa casa sono stata tutto il giorno incollata al camino, poi ho bevuto l’acqua fresca del rubinetto e ho fatto congestione, costringendo la mia umana a corrermi dietro tutta la notte mentre io la seminavo sciolta ovunque.
Per nulla un bello spettacolo, vero?
Già. Neppure lei era molto felice, a quanto pare i piccoli umani hanno sempre dormito e una nottata in bianco le è pesata. Mi ha detto che se lo faccio un’altra volta le verranno le stesse rughe che ho io sul muso.
Solo che su di me sono fighe e non mi invecchiano.
Veniamo all’umano grande.
Ha delle ciabatte pelose fa.vo.lo.se., non potete capire la goduria quando le mordo. Le ho anche già bucate, ma una cosa piccolina di cui non si è accorto.
Mi piace questo umano, perché me lo compro con pochissimo.
Un uggiolato, una grattatina alla gamba, una spintarella con il muso e sono tra le sue braccia, al caldo, mentre, perlopiù, dice parolacce silenziose davanti a un rettangolo appeso al muro dentro cui una palla rimbalza su un prato verde.
Le dice piano, ma le dice. Ve lo assicuro.
L’umana è una faccenda complessa.
O è in movimento perpetuo o sta seduta a scrivere e quelle dita che corrono sulla tastiera mi fanno addormentare e di sicuro russo come un trattore.
Imbraccia spesso un attrezzo che si chiama aspirapolvere e mi fa vedere rosso. Abbaio e ringhio perché davvero non lo sopporto.
Prima di lei conoscevo solo il mio allevatore, una persona che non svende me e i miei fratelli a chiunque. Prima di veder entrare i miei umani nella mia vecchia casa, li ha interrogati su dove sarei andata, li ha voluti conoscere, perché non si possono dare cani a chiunque, ha ragione.
Non tutti possono possedere un cane.
«Perché c’è da portarci fuori quattro volte al giorno con sole, acqua, freddo e vento?» chiederete voi.
No.
«Perché andare in vacanza è un problema?»
No.
«Perché è un costo?»
No.
«Perché sporca?»
No.
«Perché mangia mobili e scarpe?»
No (anche se ammetto che su quelle ho visto la vena della mia umana pulsare).
Vi svelo un segreto… basta che uggioliate e mitragliate le loro facce di baci appena entrate in casa e si scorderanno subito dei problemi che ho detto sopra, perché li trasformerete in rincoglioniti cronici e dipendenti dalla nostra pelle morbida.
Vi accarezzeranno anche quando sarete grandi e il vostro odore sarà di “Eau de can bagnato”.
Fidatevi. L’umano grande ne è la prova.
Quando la mia umana mi ha preso in braccio la prima volta piangeva.
Ci sono rimasta male e temevo che il mio allevatore non mi lasciasse andare con loro, perché, anche se la cosa pareva strana sul serio, il mio muso incastrato nel suo collo era il posto migliore del mondo.
Poi ho scoperto perché piangesse così.
A novembre aveva perso all’improvviso la sua cagnolina, sì, quella che abitava la mia casa prima di me. Per nessuno dei miei umani è stato semplice stare senza di lei.
Il silenzio di una casa senza di noi è inquietante, anormale: come osservare un muro e notare che manca un mattone, perché quando gli umani sono abituati a vivere con noi, riempiamo così tanti momenti che solo quando non ci siamo più ci ringraziano per tutto il tempo che gli abbiamo concesso.
Per tutto l’amore che insegniamo ai loro figli o gli anticorpi che doniamo loro.
Per ascoltare le loro emozioni, nonostante le tengano segrete.
Per esserci, sempre e nonostante tutto.
È il nostro amore incondizionato che fa tutto.
«Il VERO problema non è prendere un cane» dice la mia umana, «il vero problema è salutarli per sempre.»
Non è melodrammatica… è solo molto sensibile, anche se può sembrare tutt’altro.
Comunque io sono già stata molto fortunata a nascere nel mio allevamento, perché sono una boxerina bianca e quelli come me se la sono vista brutta per decenni.
Io non sono albina o sorda o cieca, badate bene, sono solo bianca, come voi potete essere mori, castani, biondi o rossi.
Nonostante la capostipite della mia specie fosse stata come me, nel corso del tempo, si è deciso che il mio colore di pelo, non fosse conforme agli standard di razza e ci uccidevano appena nati, nonostante fossimo sanissimi.
Una brutta e triste faccenda, che però, il mio allevatore insieme ad altri è fermamente convinto di abbattere ed è tramite queste ricerche strane (la stranezza è di casa qui, ve l’ho già detto?) che la mia umana è arrivata a me.
Ha atteso, perché voleva un cucciolo prima di Natale, ma io ero troppo piccola. Penso che abbia chiamato un po’ in tutta Italia, ma il destino ha deciso per tutti, nel senso che quando frignettava (è anche emotiva, sappiatelo) al mio allevamento si è scoperto che io mi chiamo esattamente come la cagnolina a cui i miei umani hanno dovuto dire addio a novembre.
Io mi chiamo Cleopatra.
Lei si chiamava Cleopatra.
Io sono nata il 29 novembre.
Lei è morta il 25 novembre.
Inquietante, lo so.
Ma la cosa è stata davvero forte per me, (l’umano grande dice che la mia è stata proprio una botta di …, scusate non posso essere più precisa perché in questa casa a ogni parolaccia si paga 1€ e se cominciano a detrarlo dai miei alimenti è un casino). In teoria dovevano solo vedermi e decidere se prendermi o meno, ma la pratica è stata che quella notte ho dormito in una cuccia fighissima di ferro battuto e fiocchi rosa proprio al lato del letto della mia umana, che è strana, severa, ma almeno ha il cuore abbastanza grande per contenere il ricordo della sua prima Cleo e amare anche me. Dimenticavo… ha anche diverse farfalle tatuate sulla pelle, mentre io ne ho una proprio sul naso.
Fa la scrittrice (e forse è strana per quello, chissà che casino ha in testa) e mi ha letto la chiusa al suo ultimo romanzo.
Parole scritte proprio il giorno prima di venire a vedermi:
Questa cosa è quasi più inquietante della storia dei nomi, ma nonostante impegni tutta se stessa ad educarmi, ha la casa piena di nappe e quel cesto della legna è meraviglioso da rosicchiare, quindi è scritto nel destino che qualcosa finisca triturato dalle mie mascelle.
E andrà a finire sempre nella stessa maniera:
lei che mi rimprovera e io che capisco l’errore, perché quando faccio le cose per bene il premio è farmi strapazzare di baci.

4 pensieri su “Umana fa rima con strana!”

  1. Mi sono commossa. Ho pensato spesso al fatto che il destino metta sulla nostra strada angeli pelosi a cui manca solo la parola… E se potessero parlare chissà quanti buoni consigli sarebbero in grado di darci.

    Ps: Ettorino vorrebbe conoscere Cleo… Mi ha detto che insieme si divertirebbero e tra loro potrebbe partire la gara ha chi ha il muso più rugoso 😂

  2. Ciaooo sono la mamma della Demetra mamma della tua Cleopatra mi hai fatta commuovere di tenerezza e felicità quello che vogliamo è che siano amati e protetti come abbiamo fatto noi appena nati e Cleopatra lo avrà spero di conoscerti e di rimanere in contatto su fb sono Monika Fly
    Buona vita boxerosa❤️🥰

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